Campionato fermo, allenamenti fermi. Tutto fermo. E noi allora ne approfittiamo per conoscere un pò meglio i nostri calciatori. Oggi tocca a Cosimo Federico, centrocampista classe 2001 arrivato dal Benevento nel mercato invernale di riparazione. Prospetto molto interessante, ma con una sfortuna incredibile visto che in 4 anni ha subito ben 3 interventi al crociato. Una storia molto simile a quella di Giuseppe Rossi, ex attaccante di Parma, Villarreal e Fiorentina al quale la fortuna gli ha spesso voltato le spalle nonostante il suo enorme talento. Di seguito, ecco l’intervista integrale:
Raccontaci della tua esperienza con la Polisportiva Santa Maria
“La mia esperienza a Santa Maria è stata positiva, fatta eccezione per questo ennesimo infortunio. Ho trovato una società che con i dilettati non ha nulla a che vedere, società he merita il professionismo. Presidente, direttore, allenatore, magazzinieri e compagni che meritano solo applausi”.
Qual è l’arma vincente, secondo te, di questa squadra?
“L’arma vincente di questa squadra è il gruppo. Per vincere un campionato non si ha bisogno di 11 persone, ma bensì di 23 persone. Tra noi non c’è invidia, nello spogliatoio ogni giorno ti scappa sempre da ridere, e non nascondo il fatto che mi manca tantissimo. Lottiamo tutti insieme per lo stesso obiettivo”.
Come nasce la tua passione per il calcio?
“La mia passione per il calcio nasce a 5 anni grazie a mio padre, anche lui ex calciatore. Non è stato in categorie superiori, però ha fatto il settore giovanile con la Lazio fino a 17 anni prima che mio nonno lo andasse a prendere. Ha giocato per 4-5 anni in Serie D, poi ha smesso. Ogni passo mio ne fa uno anche lui. Mi segue ovunque, e anche grazie a lui riesco ad andare sempre avanti”.
Qual è il tuo momento calcistico più bello che puoi raccontarci?
“Il mio momento calcistico più bello è stato a 16 anni con il Benevento che per la prima volta andò in Serie B. Riuscimmo a conquistare i playoff A-B con l’U16”.
A quale calciatore t’ispiri?
“Il mio idolo sin da piccolo è Totti, però mi ispiro a Marchisio per i suoi inserimenti, per la sua qualità e quantità, anche se arrivare ai suoi livelli è un pò difficile”.
Cosa fai quando non dai un calcio a un pallone?
“Quando non calcio un pallone gioco con la PlayStation, guardo Netflix e ora sto studiando anche per patente, quindi mi mantengo impegnato”.
Il tuo messaggio in un momento così delicato per tutta la nostra Nazione?
“Stiamo passando un brutto momento, ma sono fiducioso. Siamo italiani, e noi italiani usciamo vincenti sempre da tutto. Quindi, restiamo a casa per gioire il più presto possibile domani”.