Polisportiva Santa Maria, Di Stasi: “Serve maggior impegno della FIGC. Orgoglioso di far parte di questa società”

Campionato fermo, allenamenti fermi. Tutto fermo. E noi allora ne approfittiamo per conoscere un pò meglio i nostri calciatori, e anche chi fa parte del settore giovanile giallorosso. Oggi tocca a Luca Di Stasi, dirigente delle selezioni 2003 e 2004  giallorosse. Di seguito, ecco l’intervista integrale:

Raccontaci della tua esperienza con la Polisportiva Santa Maria.

“Una società al top, organizzata, precisa e con un alta attenzione ai suoi allievi e staff. Per me farne parte é stata un esperienza impegnativa, ma allo stesso tempo mi ha reso orgoglioso e mi ha dato molta soddisfazione”.

Qual è l’arma vincente, secondo te, per la costruzione di un settore giovanile fruttuoso ed efficiente?

“L’arma vincente per i settori giovanili é quella di dare ai ragazzi uno staff che li prepari sia tecnicamente che fisicamente, e in questo la Polisportiva é molto brava visto che ha messo a disposizione tecnici qualificati e preparatori atletici, cosa molto rara in quasi tutti i settori giovanili d’Italia”.

Come nasce la tua passione per il calcio?

“Diciamo che il calcio per me é stato come un fratello, perché permetteva di socializzare facilmente con gli altri ragazzi. Bastava incontrarsi anche in due per poi formare un bel gruppo per una partita competitiva. Questo é stato il motivo che mi ha fatto appassionare al calcio, scegliendo come sport da praticare finché ho potuto”.

Qual è, secondo te, l’aspetto più importante da trasmettere ai ragazzi?

“L’aspetto da trasmettere ai ragazzi é che il calcio è comunque un gioco. Va praticato con sana competizione senza cadere in violenza, rispettando regole e avversari”.

In cosa bisogna migliorare in Italia per quanto riguarda la valorizzazione dei giovani?

“Nel calcio italiano la valorizzazione non viene presa seriamente in considerazione, ma si preferisce andare a ricercare giocatori già formati all’estero dove puntano molto di più sui settori giovanili. Invece, nella Polisportiva, posso affermare che i ragazzi vengono in prima linea, affiancando loro uno staff che li fa crescere per poi farli esordire in prima squadra”.

Cosa bisognerebbe instaurare, secondo te, per potenziare ancor di più il settore giovanile italiano?

“Per un miglioramento generale del settore giovanile italiano ci sarebbe bisogno di una maggiore presenza della FIGC che si impegni con le società a mettere a disposizione maggiori strutture, attrezzature e collaboratori qualificati senza fare solo business”.

Un consiglio ai bambini su cosa fare a casa durante l’emergenza coronavirus?

“Durante questo periodo drammatico i ragazzi sono stati invitati a restare a casa cercando di essere costanti con i loro allenamenti seguendo comunque una sana alimentazione. Inoltre, il team di ogni categoria ha continuato a seguire i propri allievi inviando loro video e consigli per gli allenamenti”.

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