Polisportiva Santa Maria, Capozzoli: “Rapporto speciale con la città. A casa giocavo con le palline di nastro isolante”

Campionato fermo, allenamenti fermi. Tutto fermo. E noi allora ne approfittiamo per conoscere un pò meglio i nostri calciatori. Oggi tocca a Donato Capozzoli, esterno destro d’attacco classe 1995 conosciuto da tanti come il “Fantasista di Aquara” per via della sua incredibile tecnica. Capozzoli, nella sua carriera, ha anche vestito la maglia dell’Agropoli diventando capitano e uno dei calciatori con più presenze con la maglia dei Delfini. Il fantasista, inoltre, può vantare di ben 128 presenze  e 29 goal in Serie D. Di seguito, ecco l’intervista integrale:

Raccontaci della tua esperienza con la Polisportiva Santa Maria?

“Della mia esperienza alla Polisportiva posso esserne solamente fiero sia a livello societario he a livello personale. Ho trovato delle persone serie, una società solida che ha grandi progetti, e sono felice soprattutto del rapporto che ho stretto con gran parte della città”.

Qual è l’arma vincente, secondo te, di questa squadra?

“L’arma vincente di questa squadra sono le qualità che ognuno di noi mette a disposizione. Allenamenti fatti sempre con il sorriso, e la voglia di portare a casa i 3 punti ci hanno contraddistinto fino a questo momento. Se siamo primi in classifica vuol dire che da agosto abbiamo lavorato bene e abbiamo messo il nostro massimo impegno in ogni partita”.

Come nasce la tua passione per il calcio?

“La mia passione per il calcio nasce da bambino. Facevo le palline con pò di nastro isolante e giocavo dentro casa. Poi i miei genitori hanno deciso di iscrivermi alla scuola calcio di Roccadaspide all’età di 5 anni dove sono rimasto fino all’età di 13. Lì sono cresciuto molto, perchè fino a qualche tempo fa era una scuola calcio importante che faceva crescere molti giovani. Infatti, lì ci sono persone vicine all’Inter e alla Lega Pro”.

Qual è il tuo momento calcistico più bello che puoi raccontarci?

“Non ho un momento calcistico tra i miei preferiti. Ogni partita mi ha regalato un’emozione diversa, ma è soprattutto dalle sconfitte e dalle delusioni che si ama ancor di più questo sport, perchè riemerge la voglia di dare sempre il massimo e di tornare vincente dopo una sconfitta”.

A quale calciatore t’ispiri?

“Mi ispiro a tanti calciatori che fanno cose belle. Non ne ho uno in particolare, bisogna solamente imparare da loro”.

Cosa fai quando non dai un calcio a un pallone?

“Quando non calcio un pallone mi alleno da solo, faccio quello che posso. Non nego che la mia passione più grande sono i film e i giochi di guerra. Ci perdo la testa, soprattutto per Call of Duty. Amo anche tutti gli animali, nessuno escluso”.

Il tuo messaggio in un momento così delicato per tutta la nostra Nazione?

“Il messaggio che posso dare è quello di continuare a restare a casa per far sì che che domani possa essere un giorno migliore per la nostra Nazione, ma soprattutto per il mondo intero. Solo così potremmo ritornare a fare le cose che facevamo prima, ma soprattutto ritornare al Carrano esultando tutti insieme per un goal o per una partita vinta”.

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